Mazara del Vallo, una giornata dedicata all’arte e al miglior amico dell’uomo
Una giornata dedicata alla cinofilia e all’arte, alle mostre e al miglior amico dell’uomo, in cui gli assistiti del Csr di Mazara del Vallo hanno assunto un ruolo da veri protagonisti. Si è svolta lo scorso 20 ottobre in piazza Plebiscito la giornata dal titolo “Cinofilia e cultura: il cane nell’arte”, un concorso patrocinato dal Comune di Mazara del Vallo e realizzato grazie alla partecipazione del Consorzio Siciliano di Riabilitazione e del locale Istituto d’arte.
I piccoli assistiti del Centro di riabilitazione di Mazara hanno realizzato con grande entusiasmo e impegno dei cartelloni artistici raffiguranti il cane nelle sue svariate attitudini: amico dell’uomo, animale domestico, animale da guardia e tante altre ancora. Al termine della manifestazione, gli autori dei meravigliosi lavori sono stati premiati con doni ed attestati di partecipazione. Anche il Centro Csr di Mazara ha ricevuto una targa ricordo, in segno di riconoscimento per la gentile partecipazione. La giornata dedicata alla cinofilia e all’arte ha visto inoltre la partecipazione di diversi artisti che hanno esposto le proprie opere, mentre i ragazzi del Liceo artistico di Mazara del Vallo hanno portato in piazza i propri lavori, in particolare dei bellissimi quadri, che sono stati giudicati dal pubblico.
Del resto, la presenza del cane nell’arte pittorica ha una certa rilevanza, modificandosi con il passare del tempo e con i cambiamenti nei costumi delle società. Compagno dell’uomo da tempi lontani, risale ad epoche antiche la presenza del cane nell’arte figurativa. Sin dagli albori della preistoria l’uomo ha rappresentato sulle pareti delle grotte gli animali che cacciava accompagnandoli quasi sempre con la raffigurazione di cani intesi come guardiani o ausiliari della caccia. In epoca medioevale le raffigurazioni di cani pastore testimonia il passaggio dell’uomo da semplice cacciatore a pastore, mentre nell’arte fiamminga gli interni borghesi ricostruiti con dovizia di particolari dagli artisti del tempo portano alla ribalta cani divenuti ormai simboli di fedeltà e dell’intimità domestica. I secoli XVII e XVIII vedono i ritratti dei reali e dei nobili esibire l’animale come “status simbol”, mentre al contrario vengono raffigurati i cani randagi come simbolo della condizione umana indigente e dei problemi sociali. Infine nel XX secolo il cane diventa protagonista nella pittura, si afferma la ritrattistica dell’animale di pari passo con lo sviluppo delle manifestazioni cinofile: ritratti di grandi campioni di lavoro e bellezza sono presenti ad esempio nella famosa collezione del Kennel Club, inglese e americano.